La biblioteca civica "Camillo Alliaudi", con i suoi oltre 200.000 volumi, si presenta come una delle più grandi del Piemonte.

Questa biblioteca , aperta al pubblico il 7 giugno 1868, è l'erede diretta delle locali biblioteche monastiche medioevali i cui beni furono incamerati dalla Biblioteca Provinciale istituita nel 1799 dal governo repubblicano francese che aveva occupato la città.

Un buon numero di quei volumi fa tuttora parte del patrimonio storico della biblioteca civica. A questo primo fondo si aggiunsero nel corso del 1800 molte donazioni di storici, studiosi locali e tipografi, tra i quali Achille Lobetti-Bodoni, erede del grandissimo Gian Battista Bodoni stampatore di alcuni dei libri di maggior pregio presenti in biblioteca.

La biblioteca Alliaudi può quindi vantare oltre duecento manoscritti, 15 incunaboli, 73 cinquecentine e inoltre migliaia di opere stampate nel '600, nel '700 e nella prima metà dell'800.

La biblioteca civica però non è solo una biblioteca per eruditi e studiosi. Fin dagli anni '50 del 1900 è diventata a tutti gli effetti un servizio aperto a tutta la comunità, con libri utili a soddisfare le esigenze e le curiosità più diverse ed un ampio settore di narrativa.

A questo si aggiungono i numerosi abbonamenti a quotidiani e riviste, i libri in lingua originale, il servizio di consultazione on-line delle leggi italiane, la consultazione Internet.