Immagine della locandina della mostra diffusa Non Chiamatemi Morbo con in alto una persona disabile in carrozzina, sotto la scritta mostra fotografica parlante, storie di resistenza al Parkinson e sotto ancora i volti di Lella Costa e Claudio Bisio

 

DAL 26 MARZO AL 12 APRILE - PINEROLO, TORRE PELLICE, VILLAR PEROSA

NON CHIAMATEMI MORBO è una mostra fotografica parlante ideata dalla Confederazione Parkinson Italia, promossa dalla Diaconia Valdese Valli, I Tremolini e l'AIGP - Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani che racconta, attraverso le immagini di Giovanni Diffidenti e le voci di Lella Costa e Claudio Bisio, la quotidianità delle persone con Parkinson e dei caregiver.

L'esposizione mette in mostra oltre 50 foto che raccontano storie vere di persone con Parkinson e dei loro familiari, per parlare di una malattia tanto diffusa, quanto poco e mal conosciuta.

Per vivere l'esperienza completa della mostra è necessario scaricare l'app gratuita sullo smartphone - NonChiamatemiMorbo - e portare con sé un paio di auricolari; così è possibile ascoltare per ogni fotografia il racconto di Lella Costa e Claudio Bisio che interpretano Mrs e Mr Parkinson. Storie vive che sanno divertire e coinvolgere, fanno pensare e commuovere. Immagini che parlano, parole che arrivano dritto al cuore.

L'esposizione è gratuita, non è necessaria la prenotazione, ma è importante scaricare l'app audio guida ai link:

Per orari dettagliati delle tre sedi e maggiori informazioni, consultare il sito web di:

oppure seguire le pagine FB di:

  • XSONE
  • Innovazione e Sviluppo
  • Parkinson Italia Onlus
  • I tremolini
  • AIGP - Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani

Sedi della mostra diffusa sul territorio Pinerolese (dal 26 MARZO al 12 APRILE)

  • PINEROLO (Sala Società Operaia Muto Soccorso, via Silvio Pellico, 19)
  • TORRE PELLICE (Galleria Scroppo, via R. D'Azeglio, 10)
  • VILLAR PEROSA (Una Finestra sulle Valli, Viale Galileo Ferraris, 2)

Scarica il Comunicato Stampa di "Non Chiamatemi Morbo".

Scarica la Locandina di "Non Chiamatemi Morbo".