Domenica 24 marzo alle ore 21:00 va in scena, presso il Teatro Incontro di Pinerolo, lo spettacolo "FRIDA - UN NASTRO INTORNO ALLA BOMBA" in atto unico, della durata di circa sessanta minuti.

 

Locandina

 

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È la prima volta nella storia dell’arte che una donna ha espresso con totale sincerità, scarna, e si potrebbe dire, tranquillamente
feroce, quei fatti generali e particolari che riguardano esclusivamente la donna. La sua sincerità, che si potrebbe anche definire tenerissima e crudele, l’ha portata a fornire di certi fatti la testimonianza più incontestabile e sicura. Frida Kahlo, essere umano, ha dovuto prendere coscienza, attraverso i fatti della sua vita, della piena esistenza del suo corpo. Frida Kahlo, donna, ha aperto il suo corpo e ha espresso quello che vi sentiva. Ciò che provava è stato talmente violento che se non avesse tentato di circoscriverlo, identificarlo, poi ordinarlo, sarebbe potuta diventare folle, sommersa da cose e dolori che non avrebbe compreso, e affatto dominato. Io dico che murare, viva, la propria sofferenza è rischiare di lasciarsi divorare da lei, dall’interno, e attraverso vie oscure e insensate.
Che la forza di ciò che non si esprime è implosiva, devastante, auto-distruttrice. Che esprimere, è cominciare a liberarsi. Il fatto è che vorremmo avere di noi un’immagine idealizzata, continuamente idealizzata. Vorremmo essere dei. Ma non lo siamo!
Siamo proprio quel miscuglio di carne e sangue. Niente di più?
Siamo questa meraviglia. Uno straordinario corpo in cui si imprimono tutte le ferite, ma in cui solo quelle morali ci sembrano degne di interesse, magnificate, perché sondabili, immaginabili, ma impalpabili. Sublimiamo quello che non è percettibile a occhio nudo. Vorremmo tanto essere dei, essere in ciò che non conosciamo, quindi immortali. Essere dipinti per quello che siamo al giorno d’oggi è insopportabile. Una tale veridicità ferisce lo sguardo.

La performance nasce in contrasto con questa affermazione, come atto di accettazione di sé. Frida Kahlo, simbolo di grande forza femminile, è un esempio di come davanti ad ogni sofferenza si possa trovare la forza e l’energia per continuare a sorridere, “urlare” Viva la vita (il suo leitmotiv).

 

Sinossi

È la prima volta nella storia dell’arte che una donna ha espresso con totale sincerità, scarna, e si potrebbe dire, tranquillamente
feroce, quei fatti generali e particolari che riguardano esclusivamente la donna. La sua sincerità, che si potrebbe anche definire tenerissima e crudele, l’ha portata a fornire di certi fatti la testimonianza più incontestabile e sicura. Frida Kahlo, essere umano, ha dovuto prendere coscienza, attraverso i fatti della sua vita, della piena esistenza del suo corpo. Frida Kahlo, donna, ha aperto il suo corpo e ha espresso quello che vi sentiva. Ciò che provava è stato talmente violento che se non avesse tentato di circoscriverlo, identificarlo, poi ordinarlo, sarebbe potuta diventare folle, sommersa da cose e dolori che non avrebbe compreso, e affatto dominato. Io dico che murare, viva, la propria sofferenza è rischiare di lasciarsi divorare da lei, dall’interno, e attraverso vie oscure e insensate.
Che la forza di ciò che non si esprime è implosiva, devastante, auto-distruttrice. Che esprimere, è cominciare a liberarsi. Il fatto è che vorremmo avere di noi un’immagine idealizzata, continuamente idealizzata. Vorremmo essere dei. Ma non lo siamo!
Siamo proprio quel miscuglio di carne e sangue. Niente di più?
Siamo questa meraviglia. Uno straordinario corpo in cui si imprimono tutte le ferite, ma in cui solo quelle morali ci sembrano degne di interesse, magnificate, perché sondabili, immaginabili, ma impalpabili. Sublimiamo quello che non è percettibile a occhio nudo. Vorremmo tanto essere dei, essere in ciò che non conosciamo, quindi immortali. Essere dipinti per quello che siamo al giorno d’oggi è insopportabile. Una tale veridicità ferisce lo sguardo.

La performance nasce in contrasto con questa affermazione, come atto di accettazione di sé. Frida Kahlo, simbolo di grande forza femminile, è un esempio di come davanti ad ogni sofferenza si possa trovare la forza e l’energia per continuare a sorridere, “urlare” Viva la vita (il suo leitmotiv).